Inclusione NON è confusione!
Grazie a p. Andrea che, attraverso questa sua riflessione sotto riportata, esplicita in modo argomentativo ciò che, in forma sintetica e normativa, il comunicato della nostra cancelleria ha inteso esprimere.
«Ho voluto condividere volentieri questo comunicato ufficiale della nostra Chiesa poiché in questi ultimi tempi ci siamo trovati a dover prendere le distanze da alcune "questioni" che rischiavano di gettare fumo negli occhi di chi ci segue.
La nostra comunione anglicana si definisce INCLUSIVA poiché ha scelto questo atteggiamento come uno dei principi non negoziabili della sua costituzione ed esistenza.
Ma cosa significa inclusione?
Per inclusione intendiamo un atteggiamento positivo mediante il quale si opera al fine di riconoscere e valorizzare la diversità di ognuno. Tuttavia è importante considerare che la diversità non deve mai essere lesiva dei valori ai quali facciamo riferimento che sono quelli dettati dal Vangelo e dalla nostra tradizione Cristiana.
Inclusione non significa confusione! Quindi dobbiamo mettere nero su bianco che questo termine non è un invito ad accogliere all'interno della nostra Chiesa qualsiasi dottrina, impostazione teologica, visione di chiesa quant'altro. Per inclusione significa che accogliamo ogni persona senza distinzioni di genere, provenienza o cultura, ma non siamo disponibili a fare della nostra fede una "macedonia" (consentitemi il termine) accogliendo qualsiasi dottrina ci si affacci alla porta. La nostra denominazione è cristiana, universale, condivide i medesimi articoli di fede delle altre denominazioni cristiane storiche e in modo particolare di quella anglicana ufficiale alla quale siamo legati non a livello giuridico ma a livello di onore e rispetto.
I nostri ministri vengono selezionati e ordinati sulla base di criteri precisi (come ben esposto dalla nostra cancelleria) e non si accoglie il primo che passa così per far numero.
A fronte delle grandi Chiese storiche, in primis la Chiesa Apostolica Romana, che vanta numerosi fedeli e ministri, la nostra piccola Chiesa è una realtà presente da poco sul territorio italiano, ancora giovane e ridotta di numero per il semplice fatto che non predilige gli atti di proselitismo ma preferisce accogliere chi semplicemente da essa è attratto e ad essa si accosta.
Per questi motivi è importante per noi difenderci da chi sembra non aver compreso la serietà che sta alla base della nostra identità. Le nostre porte sono aperte a tutti e tutti accolgono, ma questo non ci pone nell'obbligo di tenere in casa qualsiasi disturbatore o qualsiasi persona tenda a creare confusione».
(Dal blog Via Media https://www.facebook.com/viamediacr)
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